Ho troppe cose da fare
e poco tempo per pensarti
così che ho steso un velo sopra
i ricordi anche se il dolore
non si è sciolto e rimane là in attesa
e so che basterebbe un nulla per risvegliarlo..
Ci sono amori che sembra non vogliono finire mai
e più i sentimenti sono calpestati
più il dolore vivo li alimenta.
Credo che il mio è stato un amore malato
e dico mio perché nonostante lo abbiamo
vissuto assieme penso che
sia cresciuto in maniera spropositata
solo da parte mia.
Nutrito d’ingenuità e tenuto
in bilico tra realtà e fantasia
tu poi lo hai fatto cadere in un attimo
come si fa cadere un castello di carte soffiandoci sopra.
E ancora cadono quelle carte
che hanno perso l’equilibrio,
cadono come al rallenti nella mia testa
e non finiscono mai di precipitare
nel silenzio..
Ci sono amori che non vogliono morire.
Anche se oggi ho troppe cose da fare
e poco tempo per pensarti
mi basta un attimo per raggiungerti
su quel punto della mente dove domina il cuore
e non c’è ragione che possa fermare
la valanga di ricordi che irrompe
come acqua da una diga spezzata.
Acqua calda di un oblio che porta il tuo nome.
Com’è dolce a volte farsi coccolare dai ricordi
sono come dita vive e delicate.
In quei momenti sento tutta la forza d’un sentimento
che non vuole considerarsi morto
anche se affonda nella consapevolezza che
mai più potrà rinascere.
Ora io sono qua e tu là
da lontano getti fumo nei miei occhi
attraverso quella barriera d’indifferenza
che hai costruito per dividerci
una barriera così sottile
che si potrebbe rompere in qualsiasi momento
ma nessuno dei due lo fa.
Mi chiedo se sei felice
se hai raggiunto ciò che volevi
ciò per cui eri la
nel posto dove ti ho incontrato.
Ma questo non mi è dato a sapere
e mentre il tempo passa
tutto resta sospeso nell’immobilità
che non da conforto e che un po’ corrode.
Mi rivolto intrappolata
nel ricordo di un sentimento passivo
e mi sembra come fosse ora.
Quel qualcosa che toglieva il respiro
che dava gioia e tormento al tempo stesso
in un alterarsi continuo e costante.
Oggi benedico il tempo che non c’è
e le troppe cose che ho da fare
che m’impediscono di pensarti troppo.
Anche se la malinconia mi pervade
e si fa liquida in fondo agli occhi
ho la visuale limpida del sole estivo
e ancora vedo sbiadirsi la luna.
Il suo contorno è leggero
sembra per metà un sorriso e per metà
un vapore di nuvole
nell’aria fresca del primo mattino.
Rispondo a quel muto sorriso
ascoltando un garrire lontano
sono le rondini che si risvegliano.
E’ un canto che fin da piccola ho amato
e mi dà serenità così che sempre
mi stupisco di sentirlo tornare
e poi andare ad ogni fine estate.
E’ un ciclo che torna
è la vita che si riforma
ovunque intorno a me.
Stella Olrich